Con queste due parole le compagnie che forniscono accesso ad internet si giocheranno il loro successo commerciale, e quindi anche il loro futuro.
Triple Play sta a significare “Dati, Voce e Video”, ovvero utilizzare tramite lo stesso operatore, un solo punto di ingresso nella abitazione per fornire questi tre servizi. La compagnia che riuscirà ad avere il numero maggiore di clienti potrà dirsi vincitore della battaglia.
Ma perché battaglia e non guerra? La televisione via internet cambia totalmente il modo di concepire la stessa, infatti adesso siamo abituati a guardare cosa “danno” in TV per poi accomodarci sul divano all'ora stabilita e goderci lo spettacolo. Bene tutto questo potrebbe cambiare in modo drammatico (non per noi, ma per i fornitori dei contenuti), infatti le potenzialità che offre il mezzo di trasmissione sono limitate solo dalla fantasia, e questo rende molto pericoloso il gioco per chi ci fornirà i programmi televisivi. Le reti televisive che conosciamo noi potrebbero non essere preparate ad affrontare questa sfida che cambia radicalmente il modo di fruire i programmi televisivi, e non parlo solo di interattività per come viene intesa oggi, ma reale interattività nei programmi, con la possibilità di ritagliarsi la TV che fa per se, per quanto riguarda contenuti, orari ed ogni altro aspetto che magari adesso neanche viene in mente.
Quindi Triple Play si, ma attenzione ai contenuti ed al modo concepire il canale televisivo.
martedì 11 dicembre 2007
Triple Play
IP-Television: ovvero come ti “webbizzo” la TV.
Il termine IP-Television sta ad indicare la trasmissione di contenuti multimediali attraverso il protocollo internet, ovvero attraverso la banda larga dell'ADSL che ormai in Italia sembra si stia finalmente diffondendo.
Ma cerchiamo di capire più da vicino in che cosa consista praticamente la IPTV.
Il mondo delle telecomunicazioni si sta spostando ormai da parecchi anni, verso mezzi che permettano di far coesistere più contenuti, fruibili poi in modo differenziato dall'utente finale. Ad esempio prendiamo la telefonia: in quella fissa tradizionale (quella di mamma SIP per intenderci), la comunicazione tra due apparecchi telefonici, una volta stabilita, occupava il canale, ovvero il cavo, e quindi non era possibile veicolare sullo stesso cavo altre comunicazioni, questo avveniva fino ad esaurimento delle linee fisiche. Oggi invece, con le centrali numeriche, le comunicazioni transitano su IP (ecco che compaiono le due letterine magiche), rendendo possibile condividere lo stesso mezzo trasmissivo, infatti la voce delle due persone che stanno parlando tra di loro, viene digitalizzata ed “incapsulata” all'interno di pacchetti di rete, marcati con le informazioni relative a chi li ha originati e chi li deve ricevere. Quando un secondo utente effettua una telefonata, la sua voce viene digitalizzata ed incapsulata sempre in questi pacchetti di rete, ma che questa volta hanno un indirizzo sorgente e di destinazione differente, quindi raggiungeranno un altro utente, ma sempre utilizzando lo stesso cavo! E così via, fino a saturare la capacità di trasporto del cavo (che se anche consentisse solo due comunicazioni sarebbe un affare). Risulta chiaro come mai il protocollo IP sia una soluzione economica per gli operatori, e tutto sommato conveniente per gli utenti, in quanto possono ottenere un servizio di qualità, che dovrebbe costare anche meno.
Internet si basa su questo principio di funzionamento per trasmettere le informazioni, infatti internet si basa su IP (che sta a significare proprio Internet Protocol), quindi nella rete mondiale, una ragnatela sconfinata che raggiunge ormai tutti i punti del pianeta o quasi, si muove un traffico di pacchetti che sfrecciano lungo le “autostrade dell'informazione”, trasportando i contenuti più disparati.
Non è una novità per chi utilizza internet da diversi anni, utilizzare il proprio computer per effettuare videochiamate. Cu See Me fu uno dei primi software che permetteva di chattare con il supporto del video, tramite una webcam collegata al computer, ma stiamo parlando ancora di epoche in cui l'ADSL non c'era o non era così diffuso.
Da allora ne è stata fatta di strada, software come Skype sono utilizzati da milioni di utenti su tutto il pianeta. Ma voi direte: e che cosa centra tutto ciò con la IPTV? Proprio questi strumenti hanno gettato le basi per la TV su IP, dimostrando come sia possibile veicolare immagini in tempo reale.
La televisione sta cambiando radicalmente faccia, diventando uno strumento che esce dai canoni standard della TV, come siamo abituati a concepirla; i programmi trasmessi possono essere prodotti dagli utenti della rete stessa, infatti dalla semplice videochiamata, alla distribuzione sulla rete di programmi audiovisivi il passo è veramente breve.
Interessante vero?